Visita al Circeo

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Un itinerario naturalistico che parte da Latina, una città che presenta alcuni esempi dell’architettura del periodo fascista: l’ufficio postale, il tribunale, il quartiere delle case popolari, l’ospedale vecchio. Attraverso l’Agro Pontino si viaggia verso San Felice Circeo, una cittadina di antiche origini (i cavalieri Templari vi costruirono una torre nel XIII secolo), posta al centro del promontorio dove, secondo la leggenda, la maga Circe compiva i suoi incantesimi d’amore. Il monte Circeo, nonostante tocchi appena i 541 m, domina la pianura.

Le sue pendici ospitano numerose caverne, in un di esse è stato ritrovato, in mezzo a un cerchio di pietre, un cranio umano risalente a 50.000 anni fa. I limiti del promontorio sono contrassegnati da antiche torri di vedetta, alcune delle quali di proprietà privata: torre Olevola, torre Vittoria, torre del Fico, torre Cervia, torre Paola.

Tutto il promontorio, compreso l’abitato di San Felice, rientra nel territorio del Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934. Dopo aver visitato il Parco, sulla via del ritorno verso Latina, merita una visita Sabaudia, anche sede del Parco, ubicata nel cuore dell’Agro Pontino a qualche chilometro da Roma, che a differenza di quasi tutte le città italiane le cui origini risalgono a tempi lontanissimi, è connotata dal punto di vista cronologico da una nascita recente: fu fondata infatti il 5 agosto 1933 nel quadro della vasta operazione di bonifica integrale della Palude Pontina, che ha visto la fondazione di altre quattro città: Littoria (ora Latina) la città capoluogo, Aprilia, Pomezia, e Pontinia, dopo 253 giorni di lavoro, è stata inaugurata il 15 aprile 1934.