Fossombrone e il ponte indistruttibile

Nella media valle del Metauro, lungo il percorso dell'antica Flaminia, in provincia di Pesaro e Urbino sorge Fossombrone, centro che conserva l'originario nucleo medievale, dominato dalla cittadella (o Corte Alta), edificio del XIII secolo poi rimaneggiato che offre dalla loggia ad est una bella vista panoramica sulla città e sulla valle.

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Spicca anche la Rocca Malatestiana del XIII-Xv secolo, di cui oggi rimangono i ruderi, ma si possono riconoscere i possenti torrioni angolari, il mastio e la caratteristica pianta pentagonale.

Di grande interesse il Ponte sul Metauro, detto “di Diocleziano” anche se risale alla seconda metà del secolo XVIII. Presenta una sola arcata “a schiena d’asino” sul modello dei medievali “ponti del diavolo” e collega l’abitato storico con il quartiere di S. Antonio.

Siamo certi che questo ponte sia resistente e ben costruito: lo dimostra il fatto che nel 1944 le truppe tedesche in ritirata minarono il ponte per farlo saltare, ma vi riuscirono solo con la terza carica di esplosivo.
Il ponte venne ricostruito nell’immediato dopoguerra. La parte moderna della città si estende sulla pianura su entrambi i lati del fiume Metauro.

Lungo la vecchia strada Flaminia si trova la frazione Calmazzo, luogo di antichi ritrovamenti risalenti all’epoca romana. Nel 1989 in seguito ad alcuni scavi sono stati rinvenuti il recinto sepolcrale della famiglia Cissonia. Anche in località S. Martino del Piano è stato istituito un importante parco archeologico.

Nell’area archeologica di Forum Sempronii sono stati ritrovati i resti della consolare Flaminia, molti edifici porticati, alcuni resti della cinta muraria, un edificio parzialmente adibito a terme ed un tratto del basolato romano. Un altro edificio termale più grande, risalente al I secolo a.C. si trova nella parte sud degli scavi; i reperti sono conservati nel museo Vernerecci.

Passeggiando per corso Garibaldi si possono ammirare palazzi del XV secolo come palazzo Staurenghi, con facciata in bugnato, palazzo Cattabeni, e palazzo vescovile, opera di architetti lombardi. Cinquecenteschi sono invece il palazzo Comunale, la cosiddetta Corte Bassa, residenza dei duchi di Urbino, e il palazzo Ducale o Corte Rossa.

Tra gli edifici ecclesiastici sono degni di nota le chiese di San Filippo, San Francesco, Sant’Agostino, Sant’Aldebrando sulla cittadella e la Cattedrale, che fu rifatta nel XVIII secolo e presenta una facciata in perfetto stile neoclassico. Interessante anche il monumento “il gemellaggio”, fusione in bronzo dell’artista Andrea Corradi.

Meritano infine una visita la Quadreria Cesarini, galleria d’arte moderna con quadri di Morandi, Marini, Boccioni, De Chirico, e la Pinacoteca Comunale, in cui si possono ammirare opere di Durer, Rembrandt e Tiepolo.

Su un piccolo altopiano che sovrasta la Cittadella, si estende la Pineta delle Cesane con annesso il vivaio del Corpo Forestale dello Stato. La sua piantumazione, iniziò nel 1916 per mano dei prigionieri di guerra austriaci, ed è continuata negli anni con massicce opere di rimboschimento che ne hanno accresciuto l’estensione per diversi chilometri verso Urbino.