Villa Adriana – Tivoli

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Dal 1999 tra i luoghi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Villa Adriana è il più vasto e articolato complesso architettonico che si sia rimasto di epoca romana, reso unico anche dallo scenario naturale in cui si trova.
Imponente e grandiosa, la Villa, edificata tra 118 e il 134 d.C., si trova a Tivoli (ROMA) e può considerarsi un grande compendio di tutte le architetture che avevano colpito la fantasia dell’Imperatore nei suoi frequenti viaggi attraverso le province (soprattutto orientali) dell’Impero.
Dopo la morte di Adriano, avvenuta nel 138, l’incantevole posizione e la straordinaria ricchezza d’acqua vi attirarono alla Villa altri imperatori, da Antonino Pio a Diocleziano, che la utilizzarono come residenza di villeggiatura. Dopo Costantino, che iniziò a spogliarla dei fastosi arredi, Villa Adriana fu preda di numerosi saccheggi: prima gli unni, poi i longobardi e i saraceni, a cui seguirono gli abitanti stessi della zona e perfino i romani, che da qui portarono via per secoli materiali da costruzione, portali, statue, capitelli e colonne, che spesso venivano trasformati in calce.
Si sono salvate molte delle numerose statue raccolte da Adriano nel corso dei suoi viaggi in Egitto, e costituiscono oggi il fondo principale del Museo Egizio del Vaticano.

Una vera città estesa su un’area di svariati ettari, che conserva resti di costruzioni monumentali, vie, specchi d’acqua, terme, biblioteche, teatri, templi. Tra i luoghi salienti del complesso, vi sono la grande vasca del Pecile, già piazza porticata con giardino e piscina che l’imperatore volle a imitazione di quelle di Atene, e il laghetto che occupa la valle artificiale del Canopo (dal nome del delta del Nilo), circondato da statue che conducono fino al Ninfeo. Il vasto spazio circolare del teatro marittimo, cui si accede attraverso la Sala dei Filosofi, è circondato da un portico ionico che racchiude, oltre a un canale scavalcato da ponti mobili, un’isola circolare. Su questa, un edificio, progettato dall’imperatore in persona, probabilmente una domus, una sorta di casa appartata all’interno della villa più ampia.