Il Pomodoro San Marzano

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Conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, il pomodoro San Marzano viene esaltato dalla trasformazione in “pelato“. Il clima mediterraneo e il suolo estremamente fertile, l’abilità e l’esperienza  degli agricoltori dell’area di produzione, hanno contribuito al suo successo nel mondo, coronato, nel 1996, dal riconoscimento dell’Unione Europea come D.O.P.

Le caratteristiche del pomodoro San Marzano sono: sapore tipicamente agrodolce, forma allungata della bacca con depressioni longitudinali parallele, colore rosso vivo, scarsa presenza di semi e di fibre placentari, buccia di colore rosso vivo e facilmente pelabile.
La denominazione di origine protetta – (D.O.P.) “Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino”, riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 1263/96 – designa esclusivamente il prodotto “pelato”, proveniente dalla lavorazione dei frutti appartenenti all’ecotipo San Marzano o a linee migliorate di esso. Il prodotto destinato al consumo deve presentare caratteristiche ben precise: colore rosso uniforme con rapporto colorimetrico a/b non inferiore a 2,2; forma allungata e parallelepipeda, con lunghezza da 60 a 80 millimetri; assenza di sapori e odori estranei; peso dello sgocciolato non inferiore al 65% del peso netto; residuo rifrattometrico non inferiore al 4%; pH tra 4,2 e 4,5. E’ consentita l’aggiunta di sale (max 3% del p.n.), foglie di basilico, succo di pomodoro semi concentrato (ma esclusivamente di S. Marzano).


Il “Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino” DOP si coltiva nell’Agro Sarnese-nocerino, in provincia di Salerno, nell’Acerrano-nolano e nell’area Pompeiana-stabiese, in provincia di Napoli e nel Montorese, in provincia di Avellino, per un totale di 41 comuni (alcuni solo parzialmente).
Cenni storici
Il pomodoro, originario dell’America Centrale, giunse in Europa nel ‘600, inizialmente in Spagna, dove era utilizzato solo a scopo ornamentale. Il valore alimentare  fu scoperto solo successivamente, quando venne diffuso nei diversi paesi del Mediterraneo.
Sembra che il primo seme di pomodoro  in Italia fu donato, intorno al 1770, dal Regno del Perù al Regno di Napoli e che sarebbe stato piantato proprio nella zona che corrisponde al comune di San Marzano. Da questo fatto deriverebbe l’origine di questo famoso pomodoro, che nel tempo,con varie azioni di selezione, ha acquisito le caratteristiche dell’ecotipo attuale. Secondo altre testimonianze però, solo nel 1902 si ha la prova certa della presenza, tra Nocera, S. Marzano e Sarno, del famoso pomodoro.

Il San Marzano, detto anche “oro rosso” per il valore economico che era riuscito ad assumere per gli agricoltori dell’agro sarnese-nocerino, assunse grande apprezzamento dal punto di vista gastronomico verso l’inizio del ‘900, quando sorsero le prime industrie di conservazione, ad opera di Francesco Cirio, che producevano il famoso “pelato” da salsa.
Negli anni Ottanta la coltura ha subito una drastica riduzione, sia in termini di superfici che di produzione, per motivi fitosanitari ma anche economici, ma l’azione di recupero, di conservazione delle linee genetiche pure e di miglioramento avviata dalla Regione Campania e oggi consolidata dal Consorzio di tutela, ne ha consentito la salvaguardia e il suo rilancio su base internazionale, grazie anche al crescente successo della “dieta mediterranea”.