Aquileia, città archeologica friulana

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Acquileia è un piccolo paese in provincia di Udine (Friuli venezia Giulia), che in epoca romana e medievale fu una delle città più importanti dell’Italia Settentrionale. Fondata nel 181 a. C., ebbe ruolo di protagonista nel diffondersi del cristianesimo, dando origine a quell’autorità vescovile, o patriarcale, che avrebbe assunto peso decisivo nei secoli fra l’XI e il XV. Massimo simbolo dell’antico splendore resta la grande Basilica, sorta nel III secolo ma completamente ricostruita in forme romaniche tra il 1021 2 il 1031.

Una vera meraviglia attende che scende nella cosiddetta Cripta degli Scavi, dove sono visibili i resti della Basilica Paleocristiana, le testimonianze delle prime fasi costruttive della Basilica e soprattutto le pavimentazioni a mosaico delle case romande che qui si trovavano nel I secolo a. C.


Dal punto di vista archeologico Aquileia è una delle località più rilevanti d’Italia. Si può dire che gran parte della città è ancora sepolta, per cui costituisce un’area archeologica unica, che è stata per questo inserita nel 1998 nel Patrimonio dell’Unesco. Case romane e oratori paleocristiani sono accessibili accanto alla chiesa, lungo la strada che porta verso un ramo del fiume Natissa, dove sono venuti alla luce i resti dello scarico mercantile romano.

Nel foro, databile al I secolo, sono stati trovati frammenti di colonne scanalate, ricostituiti presso la grande platea, porzioni di pavimento del portico e della platea, i resti dell’abside di una basilica. In altri punti della città gli scavi hanno rivelato le rovine delle terme, dell’anfiteatro, dei mercati, delle mura e vari sepolcreti. Nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia sono conservati moltissimi preziosi reperti: iscrizioni, are, mosaici, sculture di vario genere, vetri, ambre, argenti, gemme lavorate.