Isernia

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1922


Il territorio molisano della provincia di Isernia è quasi interamente montuoso e verdeggiante, delimitato dai fiumi Trigno, a nord del capoluogo, e Volturno, a sud-ovest. In particolare, la valle del Trigno è punteggiata di abitati arroccati su spuntoni rocciosi, chiamati peschi.

Isernia, capoluogo di provincia solamente dal 1970, si estende su un’altura situata nell’alto bacino della Val Volturno. Sede di industrie alimentari e di lavorazione dell apietra, ha una fiorente attività artigianale nei tradizionali settori del merletto e della ceramica. La città ha origini molto antiche: con il nome di Aesernia (che deriva da aise, ‘dio’, e che quindi potrebbe significare ‘città sacra’) fu un antico centro sannita. Tra i resti monumentali di maggior interesse segnaliamo la cattedrale neoclassica e la fontana della Fraterna. La cattedrale, sorta su un tempio del III secolo a.C. e poi devastata da un terremoto, fu ricostruita nel 1837. Alla sua sinistra sorge il campanile, alla cui base si apre un androne con quattro statue romane.

La fontana della Fraterna è una costruzione del XIV secolo, dall’aspetto di una loggia a sei arcate con sottili colonne poggianti su una vasca edificata con materiali romani. Facilmente accessibile grazie alla moderna viabilità, Isernia è la il punto di partenza ideale per inoltrarsi nell’alto Molise.