Castel San Pietro Terme, una “città slow”

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Situato sulla storica via Emilia, costruita dagli antichi Romani, Castel San Pietro Terme sul torrente Sillaro, in provincia di Bologna, in un territorio al confine tra Emilia e Romagna, in parte pianeggiante e in parte collinare, tra boschi e valli che costituiscono un paesaggio amato soprattutto da ciclisti e motociclisti.

Castel San Pietro è una città slow, una scelta fatta nel 2005 sia per migliorare la qualità della vita dei propri abitanti, sia per attrarre nuovi visitatori.

Ma cosa significa essere una città slow? Cittaslow è un’iniziativa nata nel 1999 presso il Teatro Mancinelli di Orvieto, costituita da una rete di comuni che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori, mediante convegni ed iniziative culturali, trasferendo al governo cittadino le esperienze enogastronomiche attraverso la rete di Slow Food. A questo punto è doveroso aprire una parentesi per spiegare cos’è Slow Food: un’associazione internazionale che promuove il diritto a vivere il pasto come un piacere difendendo e divulgando le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni parte del mondo. In opposizione al sopravvento del fast food e alla frenesia della vita moderna.

Il titolo di Cittaslow viene concesso a tutti quei comuni con meno di 50.000 abitanti che non siano capoluogo di provincia e che rispettino le caratteristiche dello statuto e del regolamento di adesione.
Tale titolo ha durata di 3 anni e si rinnova a condizione che le amministrazioni mantengano le condizioni primarie di ammissibilità.

E infatti, il “buon vivere”, a Castel San Pietro, si vede bene: innanzitutto, ogni abitante ha oltre 100 metri quadrati di verde a disposizione, una delle medie più alte dell’Emilia Romagna. Poco distante dal centro storico, si trova il verde Parco Lungo Sillaro, dove si possono fare passeggiate o prendere il sole sdraiati sull’erba.

Le Terme, già note nel XIV secolo, che oggi offrono massaggi, bagni e trattamenti estetici; le sue acque ferruginose, solforose e salsobromo-iodiche cominciarono a essere sfruttate a scopo terapeutico alla fine dell’ottocento.

Si può praticare il golf è al Golf Club Le Fonti, che propone un campo a 18 buche che ha già raggiunto livelli internazionali.

In ogni periodo dell’anno si organizzano feste, sagre, spettacoli, iniziative culturali, turistiche e promozionali. Particolarmente atteso è il Settembre Castellano – con la Sagra della Braciola, la Carrera (appassionante gara di macchine a spinta, nota come la “Formula Uno” ecologica) e la Fiera del Miele.
A giugno, per quattro sabati ci sono i mercatini del miele e dei prodotti naturali, ma anche spettacoli e teatro di strada.

Il Cassero è il simbolo della città; costruito nel 1199, è un alto edificio in muratura costruito come baluardo difensivo che oggi ospita un teatro dove si svolgono stagioni di prosa, di teatro comico e vari laboratori teatrali, così come l’Arena estiva.

Nella piazza principale della città c’è il Santuario del Crocifisso, edificato nel Sei-Settecento, con accanto il campanile famoso per un concerto di 55 campane, unico in tutta Europa. Da non perdere, la chiesa di Santa Maria Maggiore, eretta nel Duecento e rimaneggiata in seguito, mentre salendo in collina a pochi chilometri dalla via Emilia, si può visitare l’incantevole borgo di Varignana, con la chiesa di San Lorenzo conserva al suo interno una cripta romanica del IX-X secolo.


E dopo aver visto tutto, o quasi, quello che la città del “buon vivere” può offrire, è d’obbligo gustare la buona tavola castellana. I piatti tipici sono la braciola di castrato, la pasta fatta in casa, i formaggi teneri tra cui spiccano lo “squacquerone” ed il “Castel San Pietro”, il miele extravergine, i savoiardi, i certosini natalizi, e diversi vini di qualità come pignoletto e sangiovese, prodotti sulle colline castellane.

Se volete vivere bene… Castel San Pietro terme vi aspetta!