Apollinare in Classe… un nome e tante risate

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Abito a Parma, e mi chiamo Marco. Un nome comune, e mi piace anche, ma mi porto dietro, ahimè, un secondo nome ingombrante, “dono” di mio nonno, che mi ha portato ad essere spesso preso in giro dai compagni di classe non appena scoprivano, sul registro, il mio nome completo.

Quando ero piccolo, e già mi crucciavo di questo rompiscatole “Apollinare” che seguiva beffardo “Marco”, mio nonno, il “vero” Apollinare, mi portò a Ravenna a visitare la basilica dedicata al personaggio da me tanto odiato, da cui abbiamo preso il nome.


Da allora mi sono recato diverse altre volte in questo luogo che considerò un po’ mio e che mi infonde tanta tranquillità.

San Apollinare è stato il primo vescovo di Ravenna. Visse nel I secolo, nacque ad Antiochia, provincia romana della Siria, e secondo la tradizione fu discepolo dell’apostolo Pietro. Apollinare giunse a Ravenna intorno al 44, dove guarì la moglie del tribuno e fece battezzare tutta la sua famiglia. Quando il giudice ne fu al corrente, volle fargli compiere dei sacrifici dedicati agli dei pagani, ma al suo rifiuto (disse che le divinità erano solo statue d’oro e d’argento che sarebbe stato meglio destinare ai poveri) la folla (di pagani) cercò di linciarlo.

A pochi chilometri da Ravenna, in aperta campagna, sorge la maestosa basilica di Sant’Apollinare in Classe. Il tempio fu eretto nel VI secolo per volere di Giuliano Argentiario e costituisce l’unica testimonianza rimasta dell’antico porto di Classe, un tempo primo centro strategico del Mediterraneo. L’abitato fu progressivamente abbandonato dopo l’interramento del canale a causa di alluvioni che determinò la chiusura del porto e l’emigrazione degli abitanti verso Ravenna. Gli scavi hanno portato alla luce una parte del canale portuale, strade e i resti di alcuni edifici, di età bizantina.

Oggi la basilica di Sant’Apollinare in Classe (44.421888,12.197472) sorge isolata, preceduta da un portico e affiancata da un imponente campanile cilindrico a sei ordini di monofore, bifore e trifore, risalente al X secolo.


All’interno, preziosi mosaici databili tra il VI e il VII secolo rivestono il catino absidale e l’arco trionfale, mentre lungo le navate laterali, scandite da colonne di marmo ornate di magnifici capitelli bizantini, sono conservati sarcofagi del V-VI secolo finemente scolpiti. La cripta, secondo alcuni del X secolo e secondo altri del XII, racchiude un sepolcro di marmo, dove nel XII secolo fu deposta la salma di Sant’Apollinare, oggi nell’altare maggiore.
All’uscita della basilica si può passeggiare nella pineta di Classe e poi dirigersi verso Ravenna.

Marco – Parma